L’intervento è situato in rue de Lorraine (dal nome dell’omonima provincia francese), nel 19° arrondissement della capitale, nel perimetro dell’antico comune de la Villette. Gli autori, Périphériques architectes, hanno costituito vent’anni fa un raggruppamento composto da studi, ciascuno comprendente una dozzina di persone: Jumeau da una parte e Marin + Trottin dall’altra.
Tra le loro realizzazioni più significative sono da ricordare: le abitazioni a Île Saint-Denis; a Parigi, in Boulevard de Grenelle, in rue Fremicourt e in rue Cardinet Chalabre; l’eco Campus du Grand Paris a Vitry-Sur-Seine; la Mediatheque de Saint-Paul a La Réunion; il Groupe Scolaire & Residence Etudiante a Saint-Denis; i Laboratori di biotecnologia a Rennes; le Banlieues Bleues con auditorium per la musica e sale prove a Pantin; gli alloggi sociali a basso consumo energetico, Creche 30 Berceaux, in rue de Grenelle a Parigi.
Entrambi gli studi hanno lavorato a questo progetto e con esso hanno previsto la creazione, al posto di una casa esistente, costruita nel 1979, di una residenza sociale con 173 abitazioni e di un ristorante sociale con 500 coperti.
In questo modo è stato realizzato un complesso che si rivela particolarmente efficiente per consumi energetici e che ha un numero maggiore di abitazioni, rispetto al precedente.
La composizione è costituita sostanzialmente da tre corpi di fabbrica di differenti altezze: un primo parallelepipedo a tre livelli fuori terra si attesta parallelamente alla rue de Lorraine, discostandosi dal secondo corpo (a 6 e 7 livelli), perpendicolare alla strada. Tra i due, attraverso uno spazio libero, ci si insinua in un cortile stretto e lungo, interno all’isolato lungo un lato del quale si allinea il terzo e più consistente corpo edilizio, volumetricamente più articolato, sia in altezza (6, 7, 8 e 9 livelli, più gli interrati), sia rispetto al perimetro viario, ove si congiungono le vie adiacenti, rue Petit e rue de Crimee. Lungo quest’ultima strada sorge la parte di fabbricato, a un solo livello, riservata al ristorante, che si distingue per il rivestimento formato da grandi cornici di metallo nero e per la copertura a terrazza piantumata.
L’originalità del progetto e la sua qualità costruttiva, che si manifesta già chiaramente nella definizione di facciata dei manufatti abitativi, hanno consentito l’ottenimento delle certificazioni: H & E Effinergie “+” e, per la parte riabilitata, H & E Effinergie “Ristrutturazione”.
I fronti edilizi sono costituiti schematicamente da un triplo strato di tamponamento: alla parete strutturale in cemento (spessore 20 cm) è giustapposta una lamiera sagomata e laccata che incastona la pannellatura di isolamento in lana minerale di 16 centimetri di spessore e i serramenti in alluminio; quindi l’intelaiatura di ventilazione e di rivestimento finale. Questa è costituita da elementi estrusi di cotto in tre diversi profili, smaltati in due diversi colori iridescenti, sul tono del giallo e dell’azzurro, da cui si producono leggeri effetti di diffrazione dei riflessi luminosi del cielo.
Le facciate risultano pertanto uniformate e caratterizzate notevolmente da questa scelta materica e cromatica: la variazione di formato dei manufatti di cotto e le sei striature in rilievo, che si manifestano per una, due, oppure tre volte su ciascun elemento estruso, conferiscono all’insieme un misurato decoro.
Inoltre la tenue diversità dei due colori scelti, unita al corrugamento delle superfici, determina la raffinata eleganza del complesso, facendo risaltare le consistenze volumetriche e la precisa modularità della composizione.
I 173 mini alloggi sono variamente distribuiti nei 3 edifici. Sono composti da un blocco di servizio, con un bagno, una cucina e un ripostiglio all’ingresso e da un soggiorno illuminato sul fronte. Sono stati sobriamente arredati e pavimentati con piastrelle di gres porcellanato allegramente colorato. Al piano terra, sono collocate la lavanderia, la sala riunioni, gli uffici e un salone.
Igor Maglica
Phd, architetto e giornalista
Scheda tecnica
Oggetto: | 173 residenze sociali e ristorante sociale |
Località: | Parigi, reu de Lorraine |
Committente: | Coallia Habitat |
Progetto architettonico: | Peripheriques Architectes, Anne-Françoise Jumeau + Emmanuelle Marin + David Trottin; capi progetto Maud Armagnac et Stéphane Raza |
Collaboratori | Elodie Laurent, Johanna Rolle, Barbara Bueno, Irene Bernabè, Raluca Sturzu, Maïlys Gangloff, Sandrine Marguerie |
Impresa di costruzione | GTM Batiment |
Cronologia | 2012-2017 |
Superficie complessiva | 5229 m2 |
Costo complessivo | 11.700.000 euro |
Fotografie: | Luc Boegly |