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Italia/Milano  

CottoBloc per il recupero della Darsena di Milano

Il recupero della Darsena, il cosiddetto “porto di Milano” (dall’imbocco del Naviglio Grande sino all’altezza della sede dei Marinai d’Italia) è stata un’opera di riqualificazione importante che ha restituito prestigio e decoro a un luogo storico della città che ha consentito ai cittadini di riappropriarsi di uno dei luoghi più belli e suggestivi di Milano. Gran parte delle pavimentazioni degli spazi esterni sono state realizzate con Cottobloc, il mattone bisellato che riunisce in sé il colore caldo delle argille fiorentine, la bio-compatibilità di un materiale naturale al 100% e l’economicità della posa a secco, con l’utilizzo di ricorsi in granito. 

Altri elementi dirimenti sono stati la buona qualità materica e il risalto cromatico, caratterizzato in prevalenza dal bianco e grigio, oltre che per i necessari riferimenti alle pavimentazioni pedonali storiche, anche in presenza di architetture contemporanee. CottoBloc, oltre ad avere il marchio CE, che assicura al mercato la sicurezza di alte caratteristiche tecniche necessarie per la destinazione d’uso di pavimentazione esterna autobloccante, quali resistenza al gelo resistenza a compressione e antiscivolosità, ha la certificazione ANAB, l’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica risultando strumento per un costruire sostenibile in armonia con i principi della Bioedilizia, di funzionalità definite nei disciplinari di riferimento e soprattutto di non nocività. A tutto questo, e nel pieno rispetto dell’ambiente, si aggiunge la possibilità di posa a giunto flessibile. 

Infatti Cottobloc grazie anche ai suoi lati smussati risulta perfetto per la posa a secco che favorisce l’equilibrio idrico del terreno circostante. La possibilità di posare il mattone bisellato su letto di sabbia si è dimostrato ulteriore differenziale a favore di CottoBloc anche per le non indifferenti implicazioni dal punto di vista del risparmio economico, che risultano aspetti importanti soprattutto quando si parla di lavori pubblici.

Posa in opera a giunto flessibile

I mattoni sono stati posati a giunto flessibile, ossia su piano di ghiaia o sabbia grossolana. I sistemi di pavimentazione flessibile sono tipicamente i più economici da posare, in quanto richiedono meno manodopera e meno materiali. I mattoni sono sistemati sopra un letto di sabbia o ghiaia (variabile da 30 a 50 mm) poggiante sopra una base compattata, una sottobase (se necessaria) e un sottofondo compattato. L’uso del geotessile è consigliato per evitare che la risetta migri negli strati inferiori. Lo spessore di ogni strato in una pavimentazione flessibile dipende dalle proprietà e dalla resistenza ai carichi di ciascuno strato. Nei sistemi di pavimentazione sia flessibile sia rigida, un drenaggio adeguato costituisce un punto estremamente importante per il successo e la durabilità del lavoro. Il miglior modo per ottenere il drenaggio della pavimentazione è inclinare la superficie affinché essa funga il più possibile da superficie di scolo. Si suggerisce una pendenza di 1 o 2 cm ogni metro di pavimento. Aree molto grandi e soggette a traffico veicolare richiedono almeno 2 cm ogni metro. Per migliorare il drenaggio di superficie, si dovrebbe avere cura di sistemare la direzione delle fughe continue e lunghe parallelamente alla direzione di deflusso desiderata. Le pavimentazioni non murate (cioè a secco su letto di sabbia) richiedono il drenaggio sia della superficie che della sotto-superficie. Gran parte del drenaggio dovrebbe comunque avvenire in superficie, tuttavia parte dell’acqua tenderà a penetrare. Le pavimentazioni di mattoni non murati costruite su una base porosa come la ghiaia, possono permettere il drenaggio attraverso l’intero sistema fino al sottofondo. Qualora lo strato sottostante sia composto da una base di calcestruzzo o di asfalto, una base flessibile compattata e fitta, oppure una membrana impermeabile che separa gli strati di pavimentazione, l’acqua non drenata dalla superficie di pavimentazione filtrerà fino allo strato impermeabile che dovrà quindi prevedere un drenaggio della sotto-superficie. CottoBloc con i suoi lati smussati risulta perfetto per la posa a secco cioè come autobloccante, che favorisce l’equilibrio idrico del terreno circostante e non richiede una manodopera altamente specializzata. Per l’istallazione dei mattoni, si deve procedere prendendo i pezzi da più pacchi contemporaneamente per compensare le naturali stonalizzazioni tra i vari pezzi e distesi secondo lo schema di montaggio desiderato con una fuga media di 2-3 mm. Per mantenere l’allineamento della trama durante la posa si ricorre generalmente a fili o linee fatte col gesso. È consigliabile anche l’uso di un’area di prova per determinare la posizione dei mattoni e minimizzare i tagli richiesti. In alcune applicazioni pedonali la sabbia può essere direttamente «spazzata» nelle fughe. Comunque in tutte le applicazioni veicolari i mattoni devono essere vibrati usando l’apposita attrezzatura vibrante-compattatrice. 


Scheda tecnica

Oggetto: Riqualificazione paesaggistica e funzionale della Darsena di Milano
Committente: Comune di Milano
Località: Milano zona Darsena
Impresa edile: GIMACO
Pavimentazione: CottoBloc
Azienda fornitrice: Solava

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