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Irlanda/Dublino  
A2 Architects

Case a schiera nella via Lucky Lane

L’intervento di via Lucky Lane fa parte di un progetto più ampio che coinvolge una ventina di case a schiera, di cui 4 già completate – qui sono illustrate solo le prime due realizzate – e altre 6 pronte, con la concessione edilizia rilasciata dal Comune di Dublino, per essere costruite.

Si tratta di un’operazione urbanistica che interessa il sobborgo di Stoneybatter, nella parte nord-occidentale della città, che in qualche maniera va ad attaccare la sua conformazione morfologica. Una striscia mediana costituita da depositi semiabbandonati, posta tra le grandi case a schiera altoborghesi della Aughrim Street (a nord) e quelle più piccole (a sud) abitate dagli artigiani locali, è diventata oggetto di studio allo scopo di individuare la possibilità di occuparla con nuove residenze. La lane (il vicolo) esistente si è convertita in una via carrabile, la Lucky Lane, su cui si affacciano (e s’affacceranno) le case a schiera progettate dagli A2 Architects.

Lo studio d’architettura coinvolto nell’intervento è stato fondato nel 2005 da Peter Caroll e Caomhán Murphy, entrambi laureati nel 1995 alla University College Dublin e premiati in più occasioni dall’AAI (Architectural Association of Ireland) e dal RIAI (Royal Institute of the Architects of Ireland).

Il progetto, che a prima vista può sembrare soltanto di tipo commerciale, in realtà risolve il problema dell’area dei back gardens e conferisce dignità alla “zona grigia” ubicata tra due proprietà attigue. Inoltre, offre nuovi schemi abitativi rivolti soprattutto a giovani coppie in cerca di una prima abitazione.

Anche per l’intervento di Lucky Lane, si parla di mews houses (come quelle progettate da Grafton Architects, pp. 22-27), probabilmente più in relazione all’esiguità dei lotti messi a disposizione che per una reale presenza storica di scuderie. La differenza maggiore tra i due esempi sta nel fatto che il progetto di Waterloo Lane illustra un unicum costituito da due case a schiera complementari, ma distinte, mentre questo fornisce un modello tipologico ben definito e riproducibile.

L’opera assolve la funzione urbanistica di riempimento di lotti semiabbandonati e di definizione del nuovo fronte creatosi sulla strada inaugurata recentemente. Leggermente in discesa, il prospetto è caratterizzato dall’intervallarsi tra le nuove costruzioni e i magazzini esistenti sullo sfondo delle coperture di case altoborghesi della Aughrin Street.

Il contrasto è forte perché ribadisce, anche attraverso l’aspetto esteriore “moderno”, il nuovo modello abitativo: una risposta contemporanea al tipo ottocentesco della casa a schiera. La domanda che sorge spontanea è: che aspetto assumerà la via Lucky Lane se un giorno verranno realizzate veramente tutte e 20 le case unifamiliari? Il rischio è che, nonostante tutta la sua “modernità”, la visione d’insieme risulti alla fine troppo uniforme e ripetitiva.

Nei complessivi 105 m2 di superficie calpestabile, tra due lame parallele di muri portanti realizzati in mattoni, distanti circa 6 m, sono stati posti gli ambienti primari di una casa a schiera alta 2 piani. Il piano terra ospita 2 camere da letto, uno studiolo, un ampio atrio e locali di servizio; completano la pianta il cortile interno, sul retro, e un altrettanto grande patio d’entrata.

Il piano superiore, a cui si accede tramite una scala a rampa unica, è composto dalla stessa e da una nicchia in muratura che contiene gli elementi della cucina; ai lati “corti” nord e sud, due terrazze ampliano lo spazio della grande cucina-soggiorno.

Questo open space minimalista, grazie alla presenza della luce solare durante quasi tutta la giornata, trasmette una straordinaria sensazione di calma e melanconia.

Igor Maglica

Scheda tecnica

Progetto: A2 Architects: Peter Carroll, Caomhán Murphy, Joan McElligott, Philip Crowe, Liz McLaren
Strutture: David Maher and Associates, Dublin
Consulenti: Austin Reddy and Co., quantity surveyors; in2 Engineering Design Partnership, services engineers
Impresa: Multibuild Construction Ltd, Dublin
Dimensioni: 109 m2 sup. calpestabile di 1 casa
Cronologia: 2005-09 (le prime due case)
Fotografie: Marie Louise Halpenny

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