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Misurare la sostenibilità dei processi edilizi attraverso il principio del DNSH

L’obiettivo per la neutralità climatica dell’Europa entro il 2050 passa oggi necessariamente per gli investimenti del NextGenerationEU, gli SDG’s, il PNRR. La tassonomia per la finanza sostenibile coinvolge anche alcuni comparti produttivi dell’industria ceramica come attività abilitanti

Con l’introduzione in Italia del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) quale risposta nazionale al Recovery and Resilience Facility (RRF) - il fondo più consistente del NextGenerationEU - , il pacchetto da 750 miliardi di euro stanziato dall’UE e finalizzato alla “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa” quale risposta alla crisi pandemica, è stata prevista la conformità per tutte le misure al principio “Do No Significant Harm” (DNSH) (siano questi investimenti o riforme), ovvero di non arrecare danno significativo all’ambiente.
Tale principio nasce dalla necessità di connettere la crescita dell’economia in Europa con la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi naturali, assicurando la preservazione delle risorse naturali durante i processi di attuazione delle misure e degli investimenti. 
Secondo quanto esplicitato nell’art. 17 del Regolamento UE n. 852/2020 “Tassonomia UE”, le attività economiche sono considerate sostenibili sulla base del loro impatto sui sei obiettivi ambientali:

  1. mitigazione dei cambiamenti climatici;
  2. adattamento ai cambiamenti climatici;
  3. uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine;
  4. economia circolare;
  5. prevenzione e riduzione dell’inquinamento;
  6. protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi.