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Italia  

SUPERBONUS. Dal COVID-19 al rilancio delle costruzioni

Il Decreto Rilancio, che sarà convertito in Legge entro il prossimo 18 luglio, ha potenziato con il Superbonus gli incentivi per l’edilizia. Un’occasione unica anche per tutti gli italiani che con le nuove misure fiscali possono rifare casa, con i prodotti ceramici - laterizi, piastrelle e sanitari - ottenendo così i più elevati livelli di sicurezza, efficienza energetica, salubrità e sostenibilità

In Italia la filiera delle costruzioni rappresenta l’8% del PIL con un’occupazione del 12% e, nonostante abbia subito 10 anni di crisi, rimane sempre un settore strategico: 1 miliardo di euro di produzione in costruzioni genera ricadute per 3,5 miliardi di euro e 15 mila nuovi occupati (diretti e nell’indotto). Assicurare, oggi nella fase di ripartenza dalla pandemia del COVID-19, un rapido riavvio dei cantieri e delle rivendite edili è una esigenza quindi prioritaria.
Nella consapevolezza che il mercato offre soluzioni costruttive evolute ed efficienti e che l’utilizzatore degli immobili ha maturato una spiccata sensibilità alla efficienza energetica, alla sostenibilità, al comfort abitativo, alla sicurezza e alla salubrità, va fortemente spinta – nella fase di post emergenza COVID-19 – l’opportunità di realizzare interventi sul patrimonio esistente.
Intervenire su edifici di oltre 40 anni con gli attuali materiali e sistemi garantisce un notevole miglioramento sotto tutti i punti di vista. Un’azione di risanamento edilizio che può creare effetti significativi sull’intera filiera, considerando che il patrimonio edilizio del nostro Paese è notoriamente vetusto e che conta 12 milioni di edifici e 3 su 4 hanno più di 40 anni.

DL Rilancio: misure per la ripartenza
Il “superbonus edilizia” regolamentato dagli articoli 119 e 121 del Decreto Legge 19 maggio 2020 n.34 (cd. DL Rilancio), pubblicato su Gazzetta Ufficiale n.128 del 19/05/2020, prevede una detrazione fiscale del 110% per lavori svolti nella prima casa e nei condomìni nel periodo dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 in relazione a lavori di efficientamento energetico e riduzione del rischio sismico.
Per gli interventi di efficientamento energetico va assicurato un miglioramento di almeno 2 classi ovvero, se è possibile, il raggiungimento della classe più alta da certificare con l’APE (Attestato di Prestazione Energetica). L’impiego di materiali isolanti - per involucro verticale e orizzontale - deve interessare un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente dell’edificio, questi materiali devono essere inoltre conformi ai criteri ambientali minimi (CAM di cui al DM 11/10/2017).
Gli interventi di riduzione del rischio sismico non si applicano alle zone sismiche 4, già escluse dalle agevolazioni del sismabonus. 

La detrazione fiscale, ripartita in 5 quote annuali, può essere ottenuta come “sconto sul corrispettivo dovuto” oppure attraverso corrispondente importo in “credito d’imposta” con facoltà di cessione, anche agli istituiti di credito e agli altri intermediari finanziari. Se il contribuente sceglie di trasformare la detrazione in credito d’imposta (senza cessione) può usarlo per compensare diverse imposte (come Irap, Imu oltre che Inps). É importante precisare che la possibilità di trasformare le detrazioni fiscali in “sconto sul corrispettivo dovuto” e in “credito d’imposta, cedibile” si applica anche alle spese relative ad altri interventi, come: recupero del patrimonio edilizio (bonus confermato nella misura della detrazione Irpef del 50%), e recupero/restauro di facciate esistenti (detrazione Irpef e Ires del 90%).

#IoRifaccioCasa
Sebbene vengano molto apprezzate le misure fiscali previste dagli articoli 119 e 121 del DL Rilancio, che incentivano gli interventi di riqualificazione dell’involucro edilizio di pertinenza di eco e sisma bonus, si riscontra che lo stesso DL ha tuttavia lasciato in secondo piano i lavori di ristrutturazione degli interni per l’edilizia residenziale (n.b. i più richiesti per le famiglie italiane) e gli interventi che incrementano l’efficienza idrica degli edifici (minor uso di acqua per usi sanitari) mediante sostituzione di vasi sanitari e rubinetteria installati.
Sarebbe dunque auspicabile un ulteriore potenziamento dei meccanismi di agevolazione edilizia, innalzando anche le attuali aliquote di detrazione del 50% per ristrutturazione e 65% per l’efficienza energetica (non ricadente nel DL Rilancio), estendendo quest’ultima anche all’efficienza idrica. Inoltre, è opportuno precisare che l’efficacia dell’incentivo per sisma bonus può attuarsi solo se la misura prevede contemporaneamente l’individuazione di procedure e condizioni per supportare gli utenti/condomini nel trasferimento in residenze di appoggio transitorio durante i lavori di miglioramento/adeguamento sismico.
Infatti, riqualificare sismicamente un edificio significa, nella maggior parte dei casi, agire con lavorazioni pesanti e invasive sulle strutture principali dell’edificio. Sono esigue le situazioni in cui è possibile intervenire con conseguenze ridotte sugli abitanti. 

La demolizione e ricostruzione, in taluni casi, rappresenta poi la soluzione più idonea per il conseguimento della sicurezza, permettendo anche di evitare così esborsi economici che non garantisco il pieno raggiungimento degli obiettivi prestazionali.
Al fine di abbattere le barriere all’applicazione del sisma bonus, occorre modificare le previsioni del codice civile in tema di maggioranze in sede di assemblea condominiale per interventi di demolizione e ricostruzione, e istituire opportuni meccanismi finanziari per agevolare il trasferimento in residenze temporanee.
Un ulteriore ambito di applicazione, che sarebbe opportuno mettere in campo, in relazione ai bonus in edilizia riguarda l’aspetto della sicurezza agli incendi, ovvero andrebbero previsti nuovi incentivi per sostenere l’uso nelle costruzioni di materiali incombustibili, caratterizzati da livelli sostenuti di requisiti al fuoco.

L’edilizia da rinnovare: sanitaria, scolastica e ricettiva
Altri ambiti del comparto edilizio che rivestono specifico interesse per la comunità e per la crescita culturale ed economica del Paese sono le strutture sanitarie, scolastiche e turistiche alle quali, in particolare, in seguito alla pandemia del COVID-19, andrebbero riservati importanti fondi d’investimento pubblico.
Investire nella realizzazione di ospedali e luoghi di cura all’altezza dei più elevati standard e rispondenti ai bisogni specifici di una medicina del terzo millennio.
Analogamente vanno garantiti edifici scolastici adeguati, salubri e funzionali. Investire in politica sanitarie e dell’istruzione, anche sul fronte dell’edilizia, rappresenta un’assicurazione sul nostro futuro.
Per rilanciare il turismo, rivalorizzando l’immagine e riconquistando il consolidato livello competitivo dell’Italia nel settore turistico, è utile l’istituzione di un fondo per la riqualificazione e l’incremento di nuove moderne strutture ricettive.

Alfonsina Di Fusco, Ingegnere - Confindustria Ceramica