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Italia/Sesto Fiorentino  
Ipostudio

Il muro abitato

Il corpo in linea principale della residenza studentesca universitaria Villa Val di Rose a Sesto Fiorentino si caratterizza per un rivestimento in mattoni faccia a vista che si sviluppa senza soluzione di continuità sui quattro fronti, richiamando l’idea del “muro abitato”

Il progetto per la residenza universitaria Val di Rose a Sesto Fiorentino è il risultato di un esteso e articolato lavoro di ricerca sul tema delle residenze universitarie. L’intervento si articola nella riqualificazione di un edificio
esistente e nella realizzazione di un nuovo complesso costituito da tre volumi collegati tra loro: un volume principale di tre piani che ospita
glia alloggi per gli studenti, un piccolo volume che ospita la biblioteca e un volume basso che ospita i servizi. I due volumi principali convergono in corrispondenza del volume della biblioteca e si differenziano per scelta materica e livello di apertura al contesto.
Il volume dei servizi è direttamente accessibile dalla strada e si sviluppa su un solo piano relazionandosi in altezza con gli edifici circostanti; lungo la strada presenta un fronte cieco costituito da una muratura continua con rivestimento in pietra che risvolta superiormente.
Il volume delle residenze per gli studenti si caratterizza invece per il rivestimento in mattoni faccia a vista sui quattro fronti e per l’articolato sistema di aperture sui due fronti longitudinali, che mettono in relazione lungo il fronte ovest gli spazi degli alloggi con l’esterno e lungo il fronte est gli ambienti comuni delle residenze con lo spazio della corte interna. Due passarelle collegano direttamente il piano terra del volume dei servizi con il primo piano delle residenze in corrispondenza dei due vani scala.
Da un punto di vista distributivo, l’edificio che ospita gli alloggi per gli studenti è organizzato in tre nuclei serviti da due corpi scala. Il nucleo compreso tra i due vani scala presenta un corridoio che serve quattro camere doppie con relativi servizi residenziali (cucine e bagni), mentre i due nuclei laterali ospitano appartamenti con sei camere dotate di spazi comuni che affacciano verso la corte interna. Dal punto di vista compositivo i fronti del volume residenziale sono connotati da due differenti registri. Il fronte interno, esposto a est affacciato sul volume dei servizi, si caratterizza per una doppia sequenza di finestre sovrapposte e sfalsate per ognuno dei tre piani che trafora in modo dinamico la muratura in mattoni. Sette bovindi completamente trasparenti interrompono la regolarità della distribuzione delle aperture. Il fronte esterno, esposto a ovest, si caratterizza invece per la regolare disposizione delle finestre a tutta altezza, interrotta soltanto dalla presenza del tamponamento vetrato che segnala la presenza dei vani scala.
La scelta materica unita alla particolare ricerca di una relazione tra interno ed esterno, sottolineata anche da sette bovindi realizzati in corrispondenza degli spazi comuni, suggerisce nella lettura di questo volume il riferimento al muro abitato: una struttura apparentemente monolitica in laterizio all’interno della quale sono ricavati gli spazi dell’abitare.

Andrea Campioli,
Professore ordinario, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano

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