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Respirare bene tra le mura di casa: l’aria che ci circonda (e che ci cura)

Trascorriamo oltre il 90% del tempo in spazi chiusi, ignari delle sostanze nocive, causa dei principali rischi per la salute. L’Health Design diventa così strategia di salute pubblica, con linee guida che indicano la qualità dell’aria indoor come parametro imprescindibile. In tal senso, il laterizio, inerte per natura, assicura assenza di emissioni pericolose e comfort superiore, grazie all’elevata traspirabilità

 

Ogni giorno compiamo tra i 23.000 e i 36.000 atti respiratori, a seconda dell’età.
Ogni singolo respiro è un atto vitale che ci collega in modo invisibile ma profondo alla qualità dell’aria che ci circonda. Eppure, raramente ci fermiamo a pensarci e l’aria che inspiriamo tra le pareti domestiche, scolastiche o lavorative, quella che accompagna le nostre giornate, i nostri sogni, i giochi dei bambini e le ore davanti a uno schermo è proprio l’aria che più ci riguarda. L’inquinamento indoor – ovvero l’insieme delle sostanze nocive presenti negli ambienti confinati – è oggi uno dei principali rischi per la salute pubblica.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima in oltre 4 milioni il numero di decessi prematuri al mondo dovuti all’aria inquinata degli ambienti confinati e uno studio condotto in ambito europeo ci racconta che l’aria indoor di scarsa qualità è associata a oltre 4 milioni di anni di vita persi in buona salute ogni anno nel solo Continente. E non si tratta di una minaccia lontana. In media, nei Paesi sviluppati, trascorriamo oltre il 90% del nostro tempo in spazi chiusi: case, scuole, uffici, ospedali, palestre, mezzi pubblici. Sono questi i luoghi in cui respiriamo la maggior parte dell’aria della nostra vita. E qui l’aria può essere fino a 5 volte più inquinata di quella esterna, a causa dell’accumulo di composti organici volatili (VOC), formaldeide, benzene, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici (IPA), particolato atmosferico fine, gas Radon, particolato atmosferico fine, gas Radon, muffe, batteri, allergeni e non ultima la CO2. Fonti spesso insospettabili sono i materiali edili, arredi, colle, vernici, tessuti, tappeti, candele profumate, detersivi, ma anche cucine a gas, fumo di sigaretta, caminiaperti a legna e stufe a pellet.