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Argentina/Las Toscas  
BAarqs

Tessitura muraria schermante

Il paramento di mattoni faccia a vista della facciata presenta una innovativa apparecchiatura decorativa, basata sulla rotazione dei mattoni, che diventa occasione per far diventare la muratura un elemento forato, che lascia entrare luce e aria, fungendo da schermatura della radiazione solare

Il progetto è costituito da un piccolo volume compatto, che scolpisce l’angolo di un lotto tramite due corpi in linea, che delimitano una corte centrale, resa aperta al pubblico da un taglio proprio al vertice dell’angolo. I corpi di forma regolare vengono “movimentati” tramite l’inclinazione delle superfici sia delle facciate sia delle coperture sia dei controsoffitti esterni, in corrispondenza del varco di accesso, e interni.
Ne risulta una forma del volume complessivamente irregolare, ma che gioca con superfici piane di facciata e di copertura interamente ricoperte dello stesso materiale, ossia il laterizio.
Una uniformità che crea continuità pur nella destrutturazione spaziale. La volontà di creare un effetto di “movimento” e un gioco di irregolarità, dato dalla scomposizione in più elementi, si estende ad alcune superfici perimetrali, dove i mattoni faccia a vista del paramento murario esterno vengono fatti ruotare con diverse inclinazioni, creando una superficie irregolarmente corrugata.
Questa innovativa modalità di apparecchiatura dei mattoni, oltre a creare un motivo decorativo originale rispetto alla tradizionale omogeneità delle superfici in mattoni faccia a vita, ha un preciso scopo funzionale: trasformare la muratura in una sorta di elemento schermante, capace di filtrare la radiazione solare e lasciar penetrare all’interno luce naturale e aria, favorendo il comfort degli spazi interni. 
Il clima della regione, estremamente umido e caldo, ha influenzato fortemente il progetto.
L’edificio è completamente opaco sul perimetro esterno, senza finestre o aperture, proprio per proteggersi dal sole, mentre si apre con ampie trasparenze verso la corte interna, priva di radiazione solare diretta poiché i fronti sono rivolti a sud (che nell’emisfero australe corrisponde al nostro nord). Nella concezione dell’involucro risiede una proposta innovativa del progetto: la facciata esterna dell’edificio è una composizione di due strati, un paramento murario di “mattoni sparsi”, che racchiude e filtra, e una lastra di vetro stratificato fissa, con alcune porzioni di serramento apribile. Quindi la muratura in realtà è una schermatura.
I progettisti decidono di usare il laterizio, e in particolare il mattone pieno faccia a vista, come materiale principale per l’intero involucro (facciata e copertura), perché dotato di elevata massa termica. Inoltre, elaborano un prodotto innovativo adatto al contesto locale, ossia un particolare mattone composto di pietra vulcanica miscelata all’argilla, le cui proprietà consentono un maggiore assorbimento del calore.
Nel rispetto dei principi di accessibilità e inclusività, con un approccio human centered, l’obiettivo dichiarato dai progettisti è quello di realizzare un edificio vernacolare, inteso come capace di instaurare un’interazione discreta con il contesto, grazie alla sensibilità di plasmare l’architettura alla situazione locale specifica. Sicuramente il risultato progettuale riesce a essere una interessante sintesi di tradizione e innovazione, e un esempio di inserimento misurato nel contesto capace però di esprimere il suo carattere e la sua singolarità.

Monica Lavagna,
Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito, Politecnico di Milano

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