“Seppur negli ultimi 30 anni, diciamo dopo la scomparsa di Rossi, Pritzker nel 1990, gli architetti più importanti sono venuti da altri paesi, quali la Svizzera e il Giappone, è anche certo che l’Italia non ha smesso di proporre architetti di valore, che, come in passato, hanno saputo anche alimentare il dibattito teorico. Il punto debole sembra essere ancora quello della realizzazione di opere, altrettanto importanti, che permettano ai migliori di affermarsi sul piano internazionale.
Il lavoro di Paolo Zermani, pubblicato in questo numero, può essere inteso come una tra le rarissime eccezioni. Zermani ha pazientemente costruito una traiettoria solida, tra insegnamento e mestiere, sempre più riconosciuta all’estero, a partire dalla sua straordinaria casa a Varano, del 1997… ”