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Manti permeabili per tetti “traspiranti”

L’opinione comune associa il funzionamento di una copertura ventilata al solo “effetto camino”. In realtà nei sistemi a manto discontinuo gran parte dell’aria in intercapedine si disperde attraverso i giunti con benefici effetti di raffrescamento

La ventilazione in copertura rappresenta, nel panorama edilizio, una tecnica costruttiva consolidata. La sua efficienza per il controllo dell’umidità e del surriscaldamento è affermata da tempo in letteratura [1–7].

Il principale riferimento teorico per il dimensionamento del canale di ventilazione negli elementi costruttivi è basato sulla cosiddetta teoria classica della ventilazione [8].

Essa si fonda sull’analogia tra le modalità secondo cui avviene la cessione o acquisizione di calore da parte di un fluido in moto in un condotto e ciò che avviene nell’intercapedine di ventilazione in copertura. Quest’ultima, solitamente posta tra l’isolante termico e il manto, permette ad un flusso omogeneo di aria di circolare dalla gronda al colmo, per effetto del gradiente termico tra l’ambiente esterno e quello interno all’intercapedine: l’aria riscaldandosi nel condotto riduce la propria densità e tende a muoversi verso l’alto per effetto “camino”.

Tale teoria, tuttavia, basandosi sull’assunzione di totale “impermeabilità” del manto, porta ad affermare che il calore dissipato per ventilazione sia tanto maggiore quanto più alta è la velocità dell’aria (per la relazione secondo cui la quantità di calore uscente è funzione della portata massica e del delta termico dell’aria tra ingresso e uscita) e maggiore è la sezione di passaggio nel condotto.

In realtà, un manto in laterizio è per sua natura discontinuo, e spesso l’area dei giunti tra gli elementi (tegole, coppi) supera quella di imbocco e uscita dell’intercapedine, agevolando, di fatto, portate d’aria e capacità dissipative maggiori.

La permeabilità del manto di copertura in laterizio è, dunque, uno degli aspetti alla base delle critiche mosse alla teoria classica della ventilazione [9].