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Livelli ottimali di costo per involucri ad alta efficienza energetica

La Direttiva EPBD recast introduce una metodologia di valutazione costi-benefici di soluzioni progettuali. I risultati premiano soluzioni costruttive “equilibrate”, non necessariamente le più performanti in termini di trasmittanza termica

Nell’ultimo decennio, la crescente richiesta di edifici ad elevata efficienza energetica ha spinto progettisti, committenti ed imprese a cercare soluzioni progettuali e tecnologiche di altissimo livello, e spesso, ad elevato costo di investimento. Nell’ambito dell’involucro edilizio, lo sviluppo di componenti innovativi è stato notevole, spesso indirizzato all’ottenimento di una bassissima trasmittanza termica. Tuttavia la mancanza di strumenti normativi per una valutazione dettagliata del rapporto costi-benefici delle diverse soluzioni ha favorito appunto l’impiego di tecnologie ad elevato costo, e ridotta trasmittanza, indipendentemente da una valutazione approfondita degli eventuali vantaggi monetari che sarebbero derivati dalle elevate prestazioni energetiche durante la vita dell’edificio. A questo approccio ha tentato di porre rimedio la Direttiva EPBD recast 2010/31/EU sull’efficienza energetica negli edifici [1], che per la prima volta sottolinea la necessità di effettuare scelte progettuali tenendo conto del rapporto costi-benefici durante l’intero ciclo di vita stimato degli edifici, indirizzando quindi progettisti, committenti ed imprese a scegliere soluzioni costruttive “equilibrate”, che non necessariamente sono le più performanti in termini di trasmittanza termica...