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Italia/Faenza  
Alessandro Bucci Architetti

Area ex Neri

Frontiera e baluardo delle città, le mura sono spesso rimaste a lungo, e ancora oggi in parte, sul territorio. Ci testimoniano l’espansione progressiva del costruito della città entro le fortificazioni fino a saturazione. A seconda della tecnica costruttiva, oppure quando la città si è finalmente addossata, le mura sono state pure ispessite e abitate.
Le mura prevedevano privilegiati punti di penetrazione alla città, ovvero in marcia contraria allo spazio circostante, determinando a ridosso di questi accessi realtà dinamiche, trafficate, vitali, in seguito nuovi baricentri per espansioni successive lungo le loro direttrici.
Faenza ne ha avute almeno tre dopo il primo insediamento romano di Faventia: mura altomedievali della fine dell’ottavo secolo costruite in mattoni e ciotoli, il quartiere detto la Rocca poi inglobato, la cinta manfrediana in laterizio nella seconda metà del ‘400. Tutta l’epoca medievale è di guerre sanguinose fra famiglie faentine, guelfe e ghibelline, con episodi leggendari di battaglie, ritirate e accampamenti appena oltre le porte.
Lo sviluppo della direttrice laterizia di ultima costruzione di Bucci richiama quella di nuove ideali cinte murarie, abitate al loro interno, con feritoie per l’avvistamento e logge pronunciate in esterno, valicate da attraversamenti ben individuati fra la città storica e l’espansione commerciale e produttiva della città più recente, determinando in coincidenza di questi varchi nel margine costruito la nuova centralità urbana verso nord, nord-est.
Nel numero 177 di questa rivista ci siamo già occupati di questo intervento, particolarmente dei suoi primi blocchi eseguiti; a quel contributo rimando sia per le considerazioni sul layout interno alle singole fabbriche, con grande varietà di proposte diverse di alloggi, sia per quelle complessive riguardanti l’insediamento. Rispetto a quelle prime architetture, pur esprimendosi con medesimo linguaggio fra attacco a terra, sviluppo in altezza e coronamento, l’attuale intervento aggiorna la risposta tecnica alla norma e agli obiettivi di sempre maggiore risparmio energetico. Infatti le prime residenze proponevano muri perimetrali realizzati in blocchi laterizi alleggeriti, con direttamente applicati elementi di rivestimento faccia a vista esterno a recuperare l’immagine dell’opera muraria massiva, in mattoni. Ora invece al blocco in laterizio si aggiunge l’isolamento termico, protetto in esterno di nuovo da rivestimento in mattoni a eguagliare l’analoga immagine massiva, ma a maggior ragione tradita localmente da gocciolatoi, da giunti di dilatazione e da apparecchiature di posa fra i conci non sempre ammorsati o sormontati fra loro.
Già in altri interventi Alessandro Bucci si è cimentato con la grande estensione e con la dissimulazione della ripetitività degli esiti estetici d’affaccio, al fine d’ottenere soluzioni articolate quali s’addicono alle architetture che vogliono contribuire con ricchezza propositiva alla città, ripercorrendo quelle della natura e degli stratificati equilibri urbani preesistenti.
Penso per esempio all’affaccio loggiato dell’edificio residenziale in via Laghi sempre a Faenza, oppure a quelli dell’area dell’ex fiera di Rimini. Nel nuovo intervento di via della Costituzione le logge cercano tridimensionalità in aggetto con la propria matericità e le ombre; troviamo anche murature perforate e la scacchiera intonacata e laterizia che da terra raggiunge rapidamente il cielo, con la semplicità nella bicromia di certe prime ceramiche medievali di oculata scelta di colori, presenti al museo internazionale faentino Spicca nel percorso formativo e professionale di Bucci il lavoro al fianco di Natalini e Carmassi.
Di quest’ultimo in special modo vengono alla mente le architetture lunghe e di cortina muraria: San Michele in Borgo (Pisa), Cisanello e Pontedera, oltre allo studentato di Parma; ma l’opera di Bucci cita e allude, trovando esiti personali e coerenti con le occasioni di progetto.

Alberto Ferraresi
Architetto, libero professionista


Scheda tecnica

 

Oggetto: area ex Neri, rigenerazione area produttiva dismessa
Località: Faenza via della Costituzione, Ravenna – Italia
Progetto architettonico: Alessandro Bucci Architetti
Team di progettazione:  Silvia Ancarani, Barbara Assirelli, Enrico Bertozzi, Diletta Bracchini,Silvia Ancarani, Barbara Assirelli, Enrico Bertozzi, Diletta Bracchini,Gabriele Convertino,Luca Landi, Elena Mambelli, Stefano Martinelli,Francesca Mura, Simona Tartaglia, Michele Vasumini
Progetto strutturale: Marco Peroni Ingegneria
Progetto impiantistico: Studio Energia
Impresa di costruzione: Belletti & Baroni Costruzioni
Cronologia: progettazione 2016; costruzione 2018-2020
Superficie: Sup. lorda piano interrato: 1330 m2
Sup. lorda piano terra e abitazioni: 3.700 m2
Sup. logge: 270 m2
Fotografie: © Pietro Savorelli