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Germania/Colonia-Blumenberg  
Heinz Bienefeld e Nikolaus Bienefeld

Chiesa cattolica e centro parrocchiale

«L’aspetto superficiale è parte dell’architettura. La stabilità dell’architettura, la conoscenza della superficie e il fascino del materiale si sbriciolano lentamente ma inesorabilmente» H. Bienefeld.
Il complesso parrocchiale di Santa Caterina da Siena fu realizzato nel quartiere periferico di Blumenberg a nord di Colonia tra il 2001-2004. Bandito il concorso a partecipazione limitata, nel 1991 risultò vincitore Heinz Bienefeld, imponendosi per la capacità di poter risolvere una zona di città parzialmente urbanizzata con una soluzione innovativa per un programma complesso, che fosse semplice nell’interpretazione. Alla sua morte, il figlio Nikolaus ne prese le consegne proseguendo coerentemente la sua proposta progettuale.

L’intero organismo ben si integra nel contesto urbano, definendo l’isolato già limitatamente costruito: si noti il corpo realizzato sulla Schneebergstraße ad est che riprende le volumetrie dell’edificio residenziale situato sul lato opposto, mentre i volumi sulla Döbrabergstraße si dispongono in maniera frammentaria e paratattica. Qui sono stati inseriti come elementi ordinatori due strutture alte, il campanile ed il portico ad ordine gigante, dal valore estetico differente che caratterizzano l’asse viario e si pongono in relazione dialettica con la torre cittadina preesistente. Il programma funzionale è complesso e molto vario; basti pensare che oltre all’edificio sacro e locali annessi di servizio (sacrestia, ufficio parrocchiale), l’articolato complesso comprende anche appartamenti, uno studio medico, un asilo ed una sala per le adunanze. Questi corpi confinano una corte rettangolare interna, destinata alla collettività. La separazione tra le funzioni religiose e quelle civili non avviene, come è consuetudine, attraverso una variazione volumetrica degli edifici (che mantengono le altezze pressoché inalterate), ma è enfatizzata da un diverso uso dei materiali: mattoni di laterizio per i corpi che racchiudono gli spazi laici e cemento pigmentato per la parte affusolata degli spazi liturgici. La transizione tra i due sistemi costruttivi è netta, in contrasto anche cromatico; ciò è evidente nel prospetto orientale dove la struttura in cemento costituisce il portale d’accesso alla chiesa, interrompendo la continuità muraria e proponendosi oltre la cortina in mattoni.

L’impianto planimetrico della chiesa è insolito. Difatti, all’esasperata dilatazione longitudinale, lungo l’asse est-ovest, si contrappone l’asse del percorso liturgico che culmina nell’incavo a tutt’altezza del tabernacolo. Il fruitore dell’area sacra, entrando dagli accessi laterali posti lungo le estremità corte, può apprezzare lo spazio libero, focalizzando così lo sguardo verso il presbiterio che è illuminato da una luce potente che si incunea tra le asole di un tetto a padiglione ribassato. Sublime è la qualità intrinseca della superficie delle pareti continue in cemento pigmentato prive di bucature, su cui la lavorazione a scalpello migliora l’acustica ed evoca soluzioni stilistiche del periodo paleocristiano.

Il corpo lineare sulla Schneebergstraße si presenta interamente realizzato con mattoni a faccia vista; peculiare è il modo in cui si sviluppano le transizioni tra muro e aperture, e tra muro e tetto, attraverso la sovrapposizione di differenti tessiture murarie che dichiarano i differenti ruoli strutturali. In effetti attraverso la definizione dei bordi si permette alla luce di rischiarare superfici contrapposte ed esaltare ombre profonde che conferiscono alla facciata plasticità e dinamicità. Si noti la presenza di brevi architravi in mattoni sulle finestre e lunghe architravi sovrapposte ad aperture più ampie; la stessa matericità caratterizza la transizione tra i piani. Il manufatto si innalza su tre livelli: a piano terra è presente un porticato ritmato da setti murari; al primo piano si estende una galleria aperta verso l’esterno tramite pilastri; il volume si chiude con un loggiato ripartito da esili tubolari metallici. Per la sua natura, il centro parrocchiale si presenta come un luogo versatile e dai molteplici utilizzi; capace attraverso la poliedricità funzionale di saper integrare caratteri costruttivi ed urbani ad una realtà avulsa come quella delle periferie. L’architettura di Heinz e Nikolaus Bienefeld si apre a nuove opportunità sociali, liberando l’opera da una destinazione specificatamente religiosa. Lo spazio architettonico si rende monumentale e riconoscibile attraverso la qualità costruttiva di un materiale “nuovo”; lo spazio civile, invece, privato da formalismi e rimandi stilistici, rievoca memorie legate al “sapere artigianale” e alla chiarezza del rapporto forma-struttura.

Giovanni Carbonara
Architetto, PhD, Docente a contratto Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura, Politecnico di Bari


Scheda tecnica

Oggetto: Chiesa e centro parrocchiale Santa Caterina da Siena
Località: Colonia-Blumenberg, Germania
Committente: Kath. Kirchengemeinde Köln-Fühlingen, Erzbistum Köln
Progetto architettonico: Heinz Bienefeld e Nikolaus Bienefeld
Collaboratori: Reinhold Heimbach, Karin Schroeder, Joachim Siller, Jens Quellmalz
Cronologia: 1991, concorso; 1995, progetto; 2001-2004, realizzazione
Fotografie: Lukas Roth

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