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Paraguay/Asunción  
Benìtez + Gabinete de Arquitectura + Cabral

Quincho Tia Coral Asunción

Solano Benitez è un progettista colto, estraneo alle tendenze e alle tentazioni dell’architettura “spettacolare”, lontano dagli “ismi”. L’architetto paraguayano, in collaborazione con lo Studio Gabinete de Arquitectura fondato con Glo Cabral e Solanito Benitez, ricerca un linguaggio architettonico radicato nelle necessità del quotidiano, nelle condizioni socio-economiche locali, nelle risorse materiche disponibili, nelle tecnologie appropriate che richiedono una manutenzione minima. Proprio per questo motivo usa il laterizio: perché è realizzato con una risorsa naturale largamente disponibile in Paraguay, non richiede particolari interventi di manutenzione e permette la realizzazione di opere a costi contenuti.

Solano Benitez è anche erede e alimentatore di un’importante memoria. Infatti, nell’impiego brutalista della materia è possibile scorgere un omaggio a Le Corbusier, nella sperimentazione strutturale si scorge l’esperienza di Eladio Dieste mentre la cura del dettaglio in laterizio lo colloca nel solco della tradizione sudamericana. Ma la sua è, soprattutto, un’architettura contemporanea che offre nuovi punti di vista, propone soluzioni pratiche sfruttando al meglio le potenzialità delle risorse disponibili: nelle sue opere, tutte caratterizzate da una forte matrice artigianale, sfida i limiti e propone atmosfere diverse utilizzando quello che ha a disposizione, prestando maggiore attenzione alla materia piuttosto che all’immagine, alle questioni sociali piuttosto che alla forma in sé.  Questo suo atteggiamento, che gli è valso l’appellativo di “Architetto no-global”, lo pone come un soggetto critico verso la complessità delle realtà contestuali che lascia rinascere l’architettura dai valori etici, libero dalle logiche speculative, spinto dalla coscienza ecologica e dalla consapevolezza dei limiti. In questo si può scorgere un comune denominatore con le opere dell’indiana Anupama Kundoo, del cileno Alejandro Aravena e degli statunitensi Rural Studio. Tra le sue opere più recenti, anche se forse meno veicolate, si colloca il Quincho Tia Coral ad Asunción. Il Quincho è un piccolo padiglione, solitamente collocato sul retro di un’abitazione: si tratta di uno spazio “sociale” abitualmente impiegato per accogliere le occasioni di convivialità delle grandi famiglie paraguayane.

La soluzione planimetrica e volumetrica è semplice, essenziale. Il lotto è diviso in due parti: una prima parte a cielo aperto accoglie una piscina ed è delimitata da un sottile diaframma reticolare magistralmente “sospeso” in aria; una seconda parte, coperta da una piastra reticolare, ospita la parillada, luogo di un’attività, quella della cottura delle carni, che secondo l’antropologo francese Claude Lévi-Strauss (Il crudo e il cotto, Il Saggiatore, Milano 1966) definisce l’essenza della cultura umana. Il volume coperto è delimitato su due lati da un diaframma opaco in laterizio faccia a vista e su due lati da una diafana superficie in vetro. Lo spazio è continuo e flessibile a diverse configurazioni distributive: le uniche aree vincolate e vincolanti sono la zona cottura e il servizio igienico. Dall’interno, le visuali sullo spazio aperto sono inquadrate da una tettoia traforata in opera laterizia che lascia filtrare la luce solare. I due diaframmi reticolari in laterizio armato sono disposti in verticale e in orizzontale diventando, al contempo, recinto e tetto di uno spazio essenziale. 

Tale soluzione, utile a schermare il sole notoriamente forte a queste latitudini, è ottenuta con una prefabbricazione a piè d’opera che integra magistralmente il laterizio con l’acciaio. La particolare trama di elementi in laterizio, una volta impiegati integralmente e una volta spezzati, genera una forte relazione con l’intorno. La struttura raccoglie e valorizza la materia, reimpiegando anche detriti e frammenti di vetro, determinando soluzioni spartane ma funzionali come la pavimentazione industriale e gli impianti lasciati a vista. Il risultato è un’architettura dall’immediata chiarezza formale, conforme al clima e alla cultura locale, frutto della consapevolezza che l’essenza dell’uomo è strettamente legata al luogo. Come il suo progettista.

Mario Di Benedetto
Architetto, PhD, Università degli Studi di Firenze


Scheda tecnica

Oggetto: Quincho Tia Coral
Località: Asunción, Paraguay
Committente: Privato
Progetto architettonico: Gabinete de Arquitectura: Solano Benítez + Gloria Cabral + Solanito Benítez
Collaboratori: Costanza Abente, Melisa Marchi
Progetto strutturale: Julio Alvarez
Impresa di costruzione: Gabinete de Arquitectura S.R.L., Caló Estructuras S.R.L.
Cronologia: 2014 (progettazione), 2015 (realizzazione)
Superficie: 100 m2
Fotografie: Federico Cairoli

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