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Germania/Regensburg  
Königs Architekten

Chiesa di San Francesco a Regensburg-Burgweinting

Se, come scrive Gottfried Semper in Der Stil in den techniscen und tektoniscen Künsten, per «tettonica» si intende un’architettura in cui la struttura non solo è evidente ma condiziona l’aspetto finale dell’opera e per «atettonica» si definisce un’architettura in cui la logica strutturale non viene espressa, allora il centro parrocchiale di San Francesco a Regensburg-Burgweinting riesce a essere grazie, al contrasto tra esterno e interno, contemporaneamente «tettonico» e «atettonico». L’aspetto più rilevante del progetto di KÖenigs Architekten risiede proprio nella forte contrapposizione tra il regolare e massivo aspetto esterno e l’astratta e leggera configurazione degli spazi interni.

La chiesa si trova su un leggero altopiano, nell’eterogenea periferia di Burgweinting, piccolo sobborgo di Regensburg che ha subito nell’ultimo decennio un radicale cambiamento: infatti, quello che un tempo era un pittoresco villaggio bavarese è stato trasformato in una moderna zona residenziale.

L’area, circoscritta da un muro, comprende la nuova chiesa che funge da fulcro per gli altri edifici disposti in ordine sparso; tra questi, oltre alla chiesa di San Michele ricostruita nel XVIII secolo su una preesistenza del XII secolo, il cimitero, la casa del pastore e la sala parrocchiale, spicca un campanile isolato (con pianta quadrata di 5 m di lato e altezza di 24 m) caratterizzato da una forte astrazione geometrica.

L’immagine del centro parrocchiale di San Francesco è volutamente semplice, quasi priva di quella simbologia che solitamente identifica la destinazione d’uso di un luogo sacro. Il volume parallelepipedo (38x23 m in pianta con un’altezza di 15 m) appare come il risultato di un rigoroso esercizio modernista piuttosto che di una più consueta introspezione religiosa: il prospetto esposto a sud, per esempio, presenta aperture di forme, dimensioni e profondità differenti.

L’accesso alla chiesa avviene attraverso un vestibolo vetrato, realizzato, così come il tabernacolo collocato alla destra dell’altare, in collaborazione con l’artista tedesco Robert M. Weber.

La spigolosa forma esterna è in sorprendente opposizione con la morbida geometria interna. La grande sala a pianta ellittica, del tutto priva di aperture dirette verso l’esterno, ha contorni curvilinei e pareti con inclinazioni variabili che generano un forte contrasto con la scura e ruvida pavimentazione in ardesia. Il volume è interrotto solo dagli spazi ottenuti con parabole concave ricavate nella parete della grande sala e destinati alla cappella di Santa Maria, al coro e alla fonte battesimale.

Il controsoffitto, realizzato con una traslucida membrana di teflon sospesa a tre metri dalla struttura metallica della copertura a shed, filtra la luce naturale o, dopo il tramonto, contribuisce a diffondere la luce artificiale generando un luogo di tranquillità meditativa per la concentrazione sull’essenziale.

Nell’intercapedine creata tra il paramento murario esterno (rettangolo) e la muratura curva interna (ellisse), è stata ricavata una successione di vani comunicanti destinati a funzioni accessorie.

La soluzione iniziale, che prevedeva un rivestimento del volume interno con lastre di vetro opaco, è stata abbandonata per motivi economici: la scelta è quindi ricaduta sul mattone in laterizio (formato 11,5x6,25x7,2 cm) che consente di realizzare superfici dalla complessa geometria svolgendo, come ha fatto nei secoli per gli edifici religiosi, funzione strutturale e decorativa.

Allora, proprio così come il contrasto in poesia, che non segue una poetica ben definita ma che porta comunque a un componimento dialogato, anche il contrasto del centro parrocchiale di San Francesco non segue una strada predefinita ma porta comunque a un risultato in cui il dialogo tra interno ed esterno consente ai fruitori di godere dell’essenziale, ovvero dell’incontro tra i fedeli e della preghiera. 

Adolfo F. L. Baratta
Ricercatore, Università Roma Tre


Scheda tecnica

Oggetto:

Centro parrocchiale di San Francesco

Località: Regensburg-Burgweinting (D)
Committente: Fondazione chiesa cattolica Regensburg-Burgweinting
Progetto architettonico: Königs Architekten (Ulrich e Ilse Maria Königs)
Collaboratori: Claudia Pannhausen, Thomas Roskothen, Volker Mencke, Ilka Aßmann, Christoph Schlaich,
André Rethmeier, Bernd Jäger, Sabine Bruckmann, Christoph Michels, Max Illigner
Progetto strutturale: Arup GmbH (chiesa e campanile), Orthuber Rgbg (sala parrocchiale e canonica)
Progetto acustico: Graner e partner
Progetto illuminotecnico: Anette Hartung Light Design
Superficie lorda: 1.386 m2
Cronologia: 2004
Costo di costruzione: 4.100.000 euro la chiesa e 5.800.000 euro complessivamente
Fotografie: Christian Richters

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