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Germania/Francoforte  
Bayer und Strobel Architekten

Casa «Z» Francoforte sul Meno

Gli architetti Gunther Bayer e Peter Strobel, responsabili dell’omonimo studio professionale ubicato in una cittadina a Sud-Ovest della Germania, si presentano al panorama internazionale con un repertorio di architetture collocatesi più di una volta ai primi posti di concorsi, pubblicate su diverse riviste internazionali, e ciò non è difficile da spiegarsi.  Anche solo a una prima impressione la home page dello studio offre un panorama di immagini rappresentative dei loro progetti che, nell’insieme, si pongono con pulita, razionale e coordinata eleganza.

La casa bifamiliare «Z» spicca tra i progetti con la sua immagine di volume ben distinto, accurato nella configurazione d’insieme, che pronuncia quasi un linguaggio «svizzero» per la essenzialità dei volumi e il rigore delle sue superfici. L’opera, realizzata non lontano da Francoforte, è risultata vincitrice nel 2014 del premio Fritz-Höger per l’architettura in laterizio, favorita dalla nitidezza delle rappresentazioni iconografiche, quasi simboliche, astratte, prive di elementi della quotidianità abitativa, ove a emergere in primo piano è la materialità delle superfici.

Come emerge dall’osservazione del modellino di studio, fin dalla concezione di progetto gli architetti prefiguravano le superfici esterne interamente in laterizio con un effetto di sottile dominanza della rigatura orizzontale; una trama continua che assecondasse le regole connettive dell’ordine murario. Così è stata costruita l’opera; realizzata interamente con mattoni dalla colorazione grigio-beige, trattati a mano, evidenti nell’estensione delle superfici murarie. Il materiale è stato scelto dai progettisti specificatamente per la durabilità e resistenza, non solo fisica, ma anche espressiva, con l’obiettivo di pronunciare un linguaggio senza tempo che avvicinasse l’abitazione alla solidità dei volumi della architettura classica. 

Il volume architettonico dell’abitazione «Z», per soddisfare i desideri della committenza, ha ottimizzato la posizione su di un lotto non pianeggiante, sfruttandone al meglio la distribuzione per collocare al piano superiore ambienti che fruissero al meglio della vista scenografica sulla città di Francoforte. Al piano più elevato vi sono, infatti, gli spazi centrali della residenza: la grande sala da pranzo e il soggiorno, la cucina, un’ampia dispensa quindi lo studio e altri vani. In particolare, la sala giorno guarda l’esterno attraverso ampie vetrate affacciandosi sul tetto-giardino posto sul piano intermedio.

Il volume è attraversato da una lunga scala centrale che ne costituisce il cardine, innestata su lunghi setti dalle superfici intonacate. La scala raccorda i tre piani e si estende parallela a un setto che, chiuso al piano terzo, diviene superficie vetrata al piano intermedio affacciandosi sul patio-giardino sopraelevato. Interessante infatti come il sobrio volume architettonico nasconda al suo interno uno spaccato di piani in movimento che generano non banali affacci. L’opera non necessita di altro, oltre all’arredo essenziale e a superfici interne trattate con intonaci luminosi, pavimentazioni continue e innesti di geometriche piastrelle solo negli ambienti dei servizi. 

Al piano intermedio, oltre alcune stanze da letto, si trovano la biblioteca e il garage. È infatti il piano di accesso all’abitazione; da esso si raggiunge il giardino sopraelevato e uno spazio semi esterno che diventa patio e si affaccia sulla parte inferiore del lotto, trattata a giardino. La continuità della cortina in laterizio, in quattro specifici momenti delle superfici parietali, diviene più rada trasformandosi in traforo. Alleggerita nella sua massività esterna, la muratura piena sfuma per brevi tratti in una trama vibrante di vuoti e pieni che, in forma irregolare, nascondono le aperture finestrate di alcune stanze e creano la sorpresa di un gioco di luci. 

Veronica Dal Buono
Ricercatrice, Dipartimento di Architettura di Ferrara


Scheda tecnica

Oggetto: Abitazione bifamiliare
Località: Francoforte, Germania
Progetto architettonico: Bayer und Strobel Architekten
Collaboratori: Kathrin Hashimoto, Sven Kahl
Superficie lorda: 611 m2
Cronologia: 2009 (progetto); 2011-2012 (realizzazione)
Fotografie: Peter Strobel

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