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Italia/Senigallia  
Studio Architettura Ceccarelli

Casa Giacomelli

Il paesaggio nel quale si inserisce il progetto dell’architetto Ceccarelli è quello tipico della prima collina costiera marchigiana che degrada dolcemente verso la stretta fascia litoranea adriatica. Un complesso edilizio da ristrutturare è il presupposto di partenza per la riflessione progettuale. Come nella tradizione delle case coloniche, l’edificio principale è aggregato a due annessi e, insieme, guardano il paesaggio da una posizione panoramica a valle del centro abitato di Gabriella, frazione di Senigallia. L’intervento, attraverso la sistemazione del verde e diversi consolidamenti del terreno, ha ridisegnato l’intera «corte» per trasformarla in una residenza extraurbana in sintonia con il contesto e, al contempo, ricercando una specifica caratterizzazione che ne testimoniasse il diverso valore e uso rispetto alla connotazione agricolo-produttiva originaria.

Il progetto ha inteso armonizzare due esigenze ritenute fondamentali. Da un lato, lo Studio Ceccarelli ha ritenuto fondamentale l’eliminazione delle parti considerate incongrue rispetto all’impianto originario, attuando il consolidamento strutturale del complesso principale, nonché il ridisegno della distribuzione interna; dall’altro, attraverso alcune scelte specifiche, ha indirizzato il progetto al raggiungimento di una immagine unitaria, con la riqualificazione dei fronti e il forte segno costituito dalla copertura. È stato così assicurato il senso di «appartenenza» della nuova costruzione al paesaggio, anche attraverso la ricerca di un equilibrio dimensionale e geometrico-visivo tra l’architettura e il contesto circostante.

Il progetto ha visto, per primo, il risanamento della parte più antica dell’edificio, sottolineata dall’intonaco colorato e dalla serialità delle aperture. Questo nucleo insediativo è stato completato attraverso la ridefinizione di una delle quattro campate, sottolineando tale sezione con muratura in mattoni faccia a vista e grandi aperture. Ceccarelli modella, infine, il rinnovato complesso con l’aggetto dell’imponente e al contempo «leggero» tetto in laterizio.

Le maggiori innovazioni, rispetto alla distribuzione interna della colonica originaria, sono concentrate in corrispondenza dell’atrio d’ingresso: qui, la grande scala con sviluppo a elica, realizzata a sbalzo dalla grande cappa del camino, collega tutti i piani. Una volta superata la porta d’ingresso, si percepisce con immediatezza l’intera articolazione dello spazio interno, costituito dai solai in lamellare, dalla orditura lignea della copertura a falde e dalla vista del giardino e della piscina sul versante mare, suggestivo sfondo per l’intera profondità della casa.

Particolare attenzione è stata dedicata alla luminosità interna dell’intero edificio. La grande copertura laterizia, come un grande «cappello», ricuce le fratture tra passato e presente; da un lato protegge e ripara le strutture; dall’altro modula l’illuminazione zenitale: attraverso i lunghi lucernai che la interrompono senza infrangerne la continuità, consente che la luce penetri e vada a miscelarsi con quella proveniente dalle aperture sui fronti, permettendo in tal modo la fruizione dei vari ambienti senza l’ausilio di fonti artificiali per gran parte della giornata. 

Non è mancata, peraltro, l’attenzione per gli aspetti gestionali, di risparmio energetico e di climatizzazione. Le acque meteoriche sono canalizzate e raccolte sull’intera area in modo da permetterne il riutilizzo per l’irrigazione; l’impianto di riscaldamento-raffrescamento, realizzato con pannelli a pavimento e serbatoi di accumulo, è supportato da pannelli solari. 

La muratura portante in mattoni pieni a tre teste, anche nel settore dell’edificio dove il laterizio è «a vista», sostiene la copertura ventilata con struttura in legno lamellare rivestita da un manto di tegole «alla romana» montate a secco. Nella sezione sommitale, l’esile sezione dei cordoli in cemento armato di supporto è compensata dall’applicazione di una rete metallica di connessione che, solidale ai travicelli e all’orditura principale, lavora come piastra connessa alla struttura lignea. Il forte sbalzo della copertura verso ovest, reso possibile grazie alle travi in lamellare con sezione ridotta al diminuire dei carichi, supera i 3,50 metri conferendo un senso di orizzontalità e leggerezza in forte analogia con le coperture agricole della tradizione.

Veronica Dal Buono
Ricercatore, Università di Ferrara


Scheda tecnica

Oggetto: Casa Giacomelli, risanamento e ricomposizione volumetrica di edifici ex-agricoli
Località: Senigallia, località Gabriella
Committente: Fam. Giacomelli
Progetto architettonico: Fabio Maria Ceccarelli, Marco Maria Ceccarelli, con Sonia Bernacconi, Enrico Quagliarini
Progetto strutturale: Ceccarelli Architettura Design
Landscape design: Rapp Infra AG, Basel
Cronologia: 2002-2007
Dati dimensionali: edifici m2 750/corte m2 5000
Fotografie: Paolo Semprucci (Pesaro)

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