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Germania/Wiesbaden  
Ortner&Ortner

Il Liliencarrè Center Wiesbaden

Il progetto di Ortner&Ortner, in collaborazione con lo studio di architettura e urbanistica Kramm&Strigl, per la riqualificazione di una vasta zona della città di Wiesbaden, si basa sul masterplan dello studio olandese T + T Design elaborato a seguito della demolizione, agli inizi di questo secolo, dell’ex ufficio delle poste centrali, a ridosso della storica stazione ferroviaria. L’intervento aveva lasciato un vuoto urbano difficile da recuperare, in quanto si trattava di un’area di confine tra il centro storico e le zone più prettamente residenziali e commerciali su Kaiser-Friedrich-Ring.

L’abilità dello studio Ortner&Ortner è stata proprio quella di progettare un complesso di edifici profondamente contemporanei in grado di dialogare coerentemente con le preesistenze storiche. Tale apparente contraddizione, tra contemporaneo e passato, è stata possibile grazie all’uso simultaneo di materiali sia moderni che appartenenti alla tradizione, assemblati secondo tecnologie attuali.

Gli elementi architettonici che emergono sono sicuramente la cupola metallica e vetrata, su un basamento in pietra naturale, e gli imponenti edifici in laterizio rosso.

Proprio l’uso della pietra e del laterizio, presenti in molti edifici adiacenti, ha rappresentato quella cerniera tra tessuto urbano esistente e nuova edificazione che ha evitato che il Liliencarrè Center venisse identificato, come spesso avviene per i centri commerciali di ultima generazione, come una realizzazione di buona qualità architettonica ma «indipendente», non calata nello specifico contesto territoriale.

La costruzione coperta con la cupola, che contiene, su due piani, il grande centro commerciale di circa 25.000 m2, ospita al suo interno negozi e ristoranti ed è affiancata da un centro fitness, da un hotel di circa 6.000 m2, un edificio per uffici di circa 4.000 m2, un edificio tecnico e un parcheggio multipiano con oltre 1.200 posti auto. Il centro commerciale, parzialmente interrato, con la cupola che sembra emergere da una piazza rialzata da cui si elevano gli altri edifici, anch’essi con accessi a quote differenti per seguire l’orografia del terreno, è fortemente connotato dall’uso del materiale lapideo, per il rivestimento delle facciate, e del vetro e dello zinco-titanio, per il rivestimento della cupola stessa. Gli edifici che lo contornano si contraddistinguono, invece, per l’uso pressoché totale del laterizio faccia a vista.

I mattoni scelti provengono da una fornace danese e sono caratterizzati da una lavorazione piuttosto complessa ma di indubbio effetto. Gli elementi in laterizio, infatti, sono del tipo waterstuch, ovvero mattoni ottenuti per stampaggio di un’argilla particolarmente morbida che viene pressata in stampi inumiditi con acqua e silicato di sodio. Ciò permette di ottenere, dopo la fase di cottura, una struttura superficiale dei mattoni che ricorda quella di oltre due secoli fa, con la possibilità di avere laterizi praticamente differenti l’uno dall’altro e rifrazioni della luce particolarmente interessanti.

Altra scelta singolare, ma di sicuro effetto, da parte dei progettisti è stata quella di lasciare, sul margine basso dei mattoni, la «sbavatura» che si genera in fase di stampaggio e che solitamente viene rimossa prima della cottura: tale sporgenza irregolare permette di accentuare i giochi chiaroscurali delle facciate realizzate con questi prodotti. Una soluzione tecnologicamente interessante è stata adottata per le chiusure verticali esterne del parcheggio multipiano, dove l’uso del laterizio è stato abbinato alla prefabbricazione di pannelli in calcestruzzo ad altezza di piano, gettati in casseforme in cui precedentemente sono stati disposti i mattoni a formare strisce verticali. Questa soluzione è stata adottata per avere pareti diaframmate piene e forate, alte oltre 3 metri, senza l’utilizzo di sottostrutture, oltre che per rivestire travi e pilastri. 

La copertura verde dell’edificio destinato a parcheggio, la pavimentazione e il basamento in materiale lapideo di colore chiaro a filo con la facciata di mattoni, l’uso del titanio color antracite, a ricordare l’ardesia delle coperture, hanno, infine, la funzione di richiamare ulteriormente i materiali e i caratteri architettonici degli edifici adiacenti, garantendo un dialogo costante tra passato e presente.

Igor Maglica
Phd, architetto e giornalista


Scheda tecnica

Oggetto: Centro Commerciale, uffici e albergo
Località: Kaiser-Friedrich-Ring, Wiesbaden (D)
Committente: Land Berlin, Senatsverwaltung für Stadtentwicklung und Umwelt, Hermann Josef Pohlmann
Progetto architettonico: Ortner&Ortner Baukunst
Collaboratori: Kramm & Strigl Architects
Cronologia: 2001-2007
Superficie: 130.000 m2
Costi: € 100.000.000
Fotografie: Ortner&Ortner, Stefan Mueller

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