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Tetto ventilato, design innovativo per tegole tradizionali

L’articolo riporta i primi risultati di una ricerca europea finanziata nell’ambito del progetto LIFE “Climate Change Adaptation” nella quale si sperimentano dal vero, su mock up realizzati “ad hoc” e su edifici reali, i benefici del tetto ventilato, progettando al contempo due nuovi modelli di tegole in grado di migliorarne le prestazioni

Dopo diversi anni di seminari, pubblicazioni, convegni e fiere, il concetto di tetto ventilato è diventato ormai sufficientemente noto alla maggior parte degli addetti ai lavori. Nonostante ciò ancora oggi tra alcuni operatori del settore si ravvisa ancora una carenza informativa riguardo alla differenza tra microventilazione e ventilazione1.
Questa lama d’aria che si muove fra l’intradosso del manto impermeabile (il sottotegola) e lo strato sottostante (in genere costituito da una membrana) è in grado di ridurre il flusso termico che, per irraggiamento solare, si propaga dalla copertura verso i sottostanti ambienti abitati. Di conseguenza, si tratta di una prestazione che riveste maggiore interesse prevalentemente in aree geografiche dal clima caldo e in regime estivo [1][2][3][4]. Nello nostro specifico: i paesi dell’area mediterranea. Per attivare questa circolazione d’aria (tetto ventilato), le tegole vengono generalmente posate su di una doppia orditura di listelli di legno, spesso con il classico sistema “artigianale”, oppure su profili o pannelli di supporto e aggancio delle tegole prodotti industrialmente, alcuni anche con l’aggiunta della funzione termoisolante (fig.1)...