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Italia/Senigallia  
Fabio M. Ceccarelli

Edificio polifunzionale

Ci sono configurazioni formali così consolidate e caratterizzanti lo spazio urbano da essere richiamate e ritornare con frequenza nel tempo. La proposta per la costruzione di un complesso residenziale e per il terziario a Senigallia (An), a opera dello Studio Ceccarelli, può dirsi inserita in un racconto di morfologie e percorsi di lontana eco.  Alla base del progetto, profondamente contrassegnato sul piano formale, vi è il rapporto tra l’edificio e il contesto della città, quella storica e quella del Novecento.

L’Ex Consorzio di Senigallia è un complesso polifunzionale, modellato al fine di accogliere varie istanze urbane, con una forma semi-ellittica estrusa in cinque piani fuori terra e uno interrato. 

In una vista «a volo d’uccello» della cittadina marchigiana,  la connessione con i tracciati e le forme esistenti – per primo il Foro Annonario – risulta evidente e la così distinguibile conformazione ne consegue, non per obiettivi celebrativi, ma come l’esito di uno studio metodologico di correlazione tra progettazione architettonica e urbana. L’edificio assume infatti la funzione di «cerniera» tra il centro storico e la zona di espansione residenziale, al di là del porto-canale sul fiume Misa, caratterizzata dall’insediamento denominato «PEEP-Piazza d’Armi» su progetto dell’arch. Giorgio Morpurgo negli anni Settanta. L’ampia semi-elissi che distingue l’edificio dell’Ex Consorzio presenta un fronte continuo, di forte impatto, nato per accogliere una tipologia abitativa «in linea» e discostarsi dai modelli insediativi basati su una edificazione parcellizzata e frammentaria. Ogni comparto abitativo è contraddistinto dalla presenza di corpi scala. Il fronte dell’edificio lungo via Piave, che circolarmente lo accompagna, appare come una quinta continua ai piani superiori, interrotta da due vuoti in forma di grandi archi, con aggetti e volumi articolati, portali di attraversamento dell’edificio, ampie logge appoggiate su sottili pilastri. Sono questi elementi a fungere da riferimento progettuale con l’impianto urbano e ad originare le direttrici che mettono in direzione la piazza verde, racchiusa nell’edificio di nuovo impianto, con le principali strade esistenti.

Il primo dei passaggi, infatti, in corrispondenza dell’asse minore dell’ellisse, guarda la prospettiva viaria incorniciata già a sua volta da un significativo edificio I.C.P. del 1932 a firma degli architetti Calza-Bini, Costantini e Piacentini.

La seconda struttura voltata è allineata, invece, con Porta Mazzini al di là del Misa, a riconferma dell’impianto del Piano Regolatore di ricostruzione ed espansione di Senigallia redatto nel 1931, dal Corpo Reale del Genio Civile, assecondando una visione scenografica dell’assetto urbano, composta da rettifili, incroci, piazze e direttrici a sfondi prospettici.

Anche la materia può dirsi contribuisca alla costruzione e permanenza dell’identità di un luogo. Celato talvolta da comparti intonacati o dalla presenza di elementi «domestici» quali balconate e corpi scala che denotano gli ambienti a uso privato, si manifesta infatti anche nell’Ex Consorzio agrario il materiale laterizio. Chiaro come nella tradizione locale, anch’esso può dirsi elemento qualificativo, d’identificazione e riconoscibilità della città che l’architetto Ceccarelli ha saputo scegliere e confermare in questo come in altri suoi progetti presenti nel territorio.

Veronica Dal Buono
Ricercatrice, Università di Ferrara


Scheda tecnica

Oggetto: Edificio polifunzionale
Località: Senigallia (An)
Committente: Portasole
Progetto architettonico: Fabio M. Ceccarelli
Gruppo di progettazione: Michele Gasparetti, Marco M. Ceccarelli, Sonia Bernacconi
Progetto strutturale: Franco Luminari, Stefano Santarelli
Cronologia: progetto 2000; realizzazione 2001 – 2006
Superficie: 10.600 mq
Fotografie: Paolo Zitti, Ancona

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