fbpx
  • Visualizza:
  • Commerciale
  • Pubblico
  • Ospedaliero
  • Religioso
  • Residenziale
  • Scolastico
  • Sportivo
  • Terziario
Italia/Fabriano  
Paolo Schicchi

Il recupero delle ex-Concerie a Fabriano, Ancona

Il restauro delle ex Concerie di Fabriano si inserisce all’interno di un più vasto Programma di Recupero dell’intero fondovalle del fiume Giano che prevede, tra gli altri, interventi migliorativi in tema di viabilità, parcheggi, sistemazione idraulica e riqualificazione del corso fluviale nonché la riorganizzazione di tutto il sistema ambientale circostante. La storia della città di Fabriano è strettamente legata a quella del fiume in quanto fu proprio lungo le sue sponde che si sviluppò il centro abitato e si insediarono, nel corso dei secoli, tutte le attività produttive che garantirono prosperità e sviluppo alla piccola cittadina dell’entroterra anconetano. Tra le industrie più importanti c’è sicuramente quella della concia delle pelli dalla quale derivò anche la più conosciuta attività legata alla lavorazione della carta.

Le concerie furono attive dai primi del 1200 e fino alla fine del 1800 ebbero un considerevole sviluppo che portò alla costruzione di fabbriche di differenti dimensioni. Con il cessare dell’attività produttiva i canali artificiali (i cosiddetti Vallati), realizzati per l’approvvigionamento dell’acqua, furono interrati e trasformati nei vicoli di accesso alle botteghe artigiane e ai magazzini che, nel passare degli anni, hanno sostituito le concerie: la trasformazione funzionale delle costruzioni ha comportato il frazionamento e la variazione degli originari spazi interni dei piani terra con la creazione di ambienti che ne hanno interrotto la continuità spaziale e visiva. Gli interventi negli anni non hanno invece interessato i piani superiori dove, in ambienti porticati e parzialmente schermati con grigliati in legno, veniva steso a essiccare il pellame.

Sebbene le ex-Concerie versassero già in un grave stato di abbandono, il sisma che ha colpito l’Umbria e le Marche nel 1997, ha accentuato lo stato di degrado, causando una serie di crolli che hanno determinato il collasso di buona parte delle strutture. L’intervento di recupero ha riguardato, quindi, sia l’adeguamento strutturale di alcune porzioni degli edifici che la ricostruzione di volumi crollati. L’aspetto interessante dell’intervento di recupero non risiede però soltanto nelle scelte tecniche e strutturali adottate ma anche in quelle funzionali, formali e spaziali.

Pur trattandosi di un intervento di iniziativa privata, l’idea alla base del progetto è stata quella di creare nuovi spazi pubblici multifunzionali a servizio della collettività: biblioteca comunale, centro ricreativo per anziani, polo culturale e struttura espositiva sono solo alcune delle destinazioni d’uso pensate a monte del processo edilizio e oggi a disposizione degli abitanti di Fabriano. La realizzazione di una sorta di «incubatore culturale» ha permesso, inoltre, la riqualificazione di una vasta porzione del centro storico da anni abbandonata. Invece di considerare il complesso storico da restaurare come un volume contenitore da poter frazionare a piacimento nelle parti interne preservandone soltanto l’aspetto esterno, la ri-funzionalizzazione delle ex-Concerie si fonda sull’originaria conformazione planimetrica. Sebbene la destinazione d’uso finale sia differente da quella di partenza, infatti, l’intento è stato quello di demolire tutte le superfetazioni che nel corso degli anni hanno frazionato la continuità spaziale del piano terra, riportando, per quanto possibile, le planimetrie al disegno iniziale. 

Il complesso delle ex-Concerie è costituito da due corpi di fabbrica per complessivi 1.700 m2 di superficie: uno si sviluppa su un piano terra, un piano primo e un piano secondo, mentre l’altro, più basso, soltanto su un piano terra e un piano primo. I due edifici, paralleli tra loro, sono messi in comunicazione in quota, al piano primo, tramite due passaggi coperti.

Gli ultimi piani, originariamente occupati dagli essiccatoi e stenditoi, sono caratterizzati dalla riproposizione delle schermature in legno tra i pilastri in muratura, che connotano fortemente i fronti più lunghi delle costruzioni.

I materiali utilizzati nell’intervento di recupero sono quelli della tradizione: al laterizio e al legno è stato affidato principalmente il compito di ricomporre l’immagine primitiva dei due opifici, mentre all’acciaio, quello di consolidare la struttura e di svelare apertamente i nuovi interventi.

Il mattone faccia a vista è stato reimpiegato sia nella sua funzione portante che in quella prettamente estetica e lasciato a vista, internamente ed esternamente, nelle murature e nei pilastri centrali (parzialmente ricostruiti con il materiale di recupero) che sorreggono i solai e le coperture

Dal punto di vista strutturale, al fine di controventare le ampie aperture degli atri ai piani terra e migliorare il comportamento sismico della muratura portante in mattoni, è stata inserita una maglia strutturale in acciaio, composta da profili orizzontali HEA 180 e da due profili verticali UPN 200 accoppiati sulla schiena e saldati tra loro con piatti metallici che ne consentono anche l’ancoraggio con il pilastro in laterizio. 

Tali controventamenti sono parzialmente mascherati con delle tavole in legno scuro, inserite nell’incavo delle UPN, e sostengono anche i nuovi collegamenti verticali e orizzontali, sempre in acciaio. In altre parti degli edifici i profilati metallici non sono a vista ma sono stati inseriti all’interno dei pilastri in muratura.

Claudio Piferi
Architetto, PhD, Università degli Studi di Firenze


Scheda tecnica

Oggetto: Restauro delle ex-Concerie
Località: Fabriano (AN)
Committente: Fondazione Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana – Latini Romualdo
Progetto architettonico: Paolo Schicchi
Progetto strutturale: Bruno Vitaletti
Progetto impianti: Attilio Francesconi (elettrici-antincendio) P. I. Carsetti Andrea (termici)
Collaboratori: Maria Silvia De Santi
Cronologia: 2002-2006
Superficie: 1.700 m2
Fotografie: Paolo Semprucci

contentmap_plugin