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Italia/Firenze  
Studio Isolarchitetti

Laterizio e contrasti cromatici

Sulle aree un tempo occupate dagli stabilimenti Fiat di Novoli (FI) sorgono quattro blocchi residenziali articolati attorno ad una piazza dalla forma irregolare, e con funzioni commerciali e terziarie inserite nei piani terra. Il complesso di nuova costruzione è stato completato nel 2011, sotto la direzione artistica di Aimaro Isola e Flavio Bruna, in collaborazione con Isolarchitetti (progetto architettonico) e Bruna - Mellano e Maire Engineering (progetto esecutivo)

I nuovi edifici residenziali progettati da Isolarchitetti si situano sul lato est di una più ampia area che, nell’ultimo decennio, è stata oggetto di un importante intervento di riqualificazione urbana: si tratta dell‘intera zona sulla quale, a partire dal 1935, la Fiat aveva collocato le proprie attività produttive per il settore aeronautico.

A seguito della dismissione del sito produttivo iniziata negli anni Ottanta, fu elaborato un piano di rilancio di quei luoghi con l’idea di farne un nuovo polo di riconnessione tra centro storico e aree periferiche, inserendo al suo interno non solo nuovi edifici residenziali, ma anche funzioni strategiche quali un parco pubblico, l’università, un museo, il palazzo di Giustizia, un albergo e un centro commerciale. La memoria della passata matrice produttiva dell’area è affidata alla ex-centrale termica Fiat di via Novoli, riconvertita in spazio museale, mentre sui restanti 36 lotti si è intervenuti con nuove costruzioni, affidate a diversi progettisti, tra i quali Isolarchitetti.

Se lo scopo del disegno urbano era quello di proiettare sulla rinnovata area quella molteplicità di possibilità d’uso e quella vivacità che solitamente caratterizzano la città storica, i nuovi blocchi residenziali progettati da Isolarchitetti sono una coerente interpretazione del piano complessivo. Con volumi e altezze differenti, gli edifici denominati G13, G16, G17 e G18 organizzano una piazza interna piantumata con file parallele di quercus ilex, mentre le loro forme planimetriche irregolari disegnano la viabilità secondaria che si irradia fino alle strade principali - via Guidoni a nord, via Novoli a sud, via Forlanini a est - poste sul perimetro del vecchio sito industriale fiorentino. La piazza, al centro dei quattro diversi blocchi residenziali, ha una forma a sua volta irregolare che si allunga a cercare una connessione visiva con il verde del parco pubblico più a ovest, offrendo spazi di relazione per i negozi e gli uffici situati ai piani terra dei corpi residenziali.

L’intenzione progettuale complessiva si legge nell’articolazione dei volumi, anch’essi espressione della variabilità rintracciabile nel tessuto della città, ma anche nelle scelte materiche improntate sulla valorizzazione di un materiale, il cotto, tipico della tradizione fiorentina. L’insieme appare infatti caratterizzato da un articolato gioco di colori caldi e freddi, dove il contrasto cromatico principale si gioca sull’accostamento del rosso mattone con il verde del rame preossidato.

Le lisce superfici delle pareti verticali intonacate e trattate con pittura di colore chiaro prendono profondità, grazie ai porticati a doppia altezza ai piani terra e alle ampie logge ricavate sotto le falde delle coperture, e acquistano spessore con le lesene in laterizio a vista. Queste ultime costituiscono il rivestimento dei pilastri in calcestruzzo armato del telaio strutturale degli edifici; di larghezza pari a 84 cm, accennano un’ombra sulle superfici intonacate, sporgendo di 23 cm dal filo esterno dei pilastri. Per renderle solidali alle murature verticali, sono state progettate su misura staffe in acciaio inox che consentono l’aggancio del paramento in laterizio (con spessore 6,5 cm) alla retrostante struttura, garantendo la formazione di una ampia intercapedine, entro la quale vengono innervate le reti impiantistiche principali. Le lesene corrono fino al penultimo piano delle residenze, oltre il quale si trasformano in ritti di sostegno della struttura aerea in acciaio delle coperture delle logge e di collegamento dei parapetti delle logge stesse: tutti questi elementi più leggeri sono di colore verde.

Da questo livello in su, verso il cielo, il cromatismo è affidato alle superfici orizzontali: le grandi falde in coppi ed embrici di laterizio sono infatti contornate dal verde rame delle gronde e delle scossaline di colmo. Oltre i tetti rossi svettano altane anch'esse in rame, elemento architettonico distintivo e connontante l’intero isolato urbano.

Alessandra Zanelli
Ricercatore, Politecnico di Milano

 

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